mercredi 30 mars 2011

Fukushima e il muro di gomma dell'informazione.

Il muro di gomma informativo messo in piedi a livello mondiale non impedisce il precipitarsi fisico a Fukushima. Lo si sa dal primo giorno, i quattro cuori - più forse cinque altri -  sono in fusione almeno parziale e in ognuno almeno 20 tonnellate di carburante sono in fusione. (La cessazione del raffredamento da quasi subito inizio alla fusione delle barre di combustibile emerse dall’acqua evaporata.) I noccioli sono in pratica al abbandono, chiunque si avvicini più di due minuti è in immediato pericolo di vita per via della radioattività gamma sprigionata, interventi diretti più decisi e più precisi sono quasi impossibili senza sacrificali liquidatori. Almeno una delle vasche sta sversando corio mentre le altre sono ad un punto critico. Il magna fuoriuscito dal contenitore libera ogni sorta di radioelemento nell’aria, nella terra, nelle acque e nel mare. Nonostante la probabile aggiunta di boro per catturare i neutroni da “fissione spontanea”, ricorrenti follate di criticità sprigionano neutroni e freschi prodotti di fissione. (L’acqua rallentando i neutroni prodotti dalla fissione spontanea favorisce reazioni a catena nel corio… Raffreddare il corio con l’acqua significa rischiare di favorire reazioni a catena che finiscono per riscaldare il corio… che sarà imperativo raffreddare onde evitare maggiori immisssioni atmosferiche di veleni... innescando nuovi caotici episodi di criticità... Il serpente atomico si morde la coda…) Cesio, stronzio, uranio, plutonio invadono l’ambiente locale, regionale, continentale e mondiale. Il ritrovamento di cobalto nelle ricadute sul territorio statunitense è un segno inequivocabile della presenza di uranio e di plutonio nel fallout. Il colbalto fonde in effetti ad una temperatura superiore (1495°) a quella del uranio (1135°) e del plutonio (640°).  Nulla viene precisato sulla tenuta delle piscine delle scorie nucleari, altra gravissima incognita, ne sui quantitativi di scorie immesse nell'aria durante la seconda esplosione. Intere zone del Giappone sono già ridotte dalle ricadute a zona proibita e si teme ben al di là del perimetro dei 30 chilometri. Bastano pochi milligrammi di depositi al chilometro quadro per ridurre un’area a terra di nessuno. Le conseguenze sanitarie di questa dispersione area, terrestre e marina saranno a termine implacabili ed immani.  Magra consolazione, i disinformatori del nucleare molto impegnati nel travisare la gente sulla gravità della situazione subiranno anch’essi per effetto di prossimità alfa l’impatto tumorale della loro inumanità e della loro ignoranza atomica. Le particelle entrano democraticamente nei polmoni di tutti. Quante (rispetto ai rilievi di 3 giorni fa -0,13 mBq/m3- l'iodio è triplicato per metro cubo il 29 marzo a Piacenza -0,38 mBq/m3- e sestuplicato ... nei rilievi del 30 marzo  -0,69 mBqm3- ) e quali stiamo ora qui in Europa respirando ? 


PS. I nostri più sentiti complimenti all'ARPA. Continuate ad ignorare gli alfa e perseverate nel separare i rilievi  odierni dagli antecedenti.  E inutile che la gente abbia consapevolezza del evolversi della contaminazione. 


PS. In Giappone iniziano a inutilmente amministrare  iodio quando le tiroidi sono già grevi di iodio radioattivo... Lo iodio stabile serve solo per "inzuppare" la tiroide affinché questa assorba il meno possible iodio radioattivo... L'iodio stabile va pertanto imperativamente preso prima di essere contaminato, non dopo, dopo non serve quasi a niente... Per evitare che una spugna si inzuppi di vino malvagio la si inzuppa di acqua prima che ci cada vino sopra non dopo... 



fukuhealthrept




http://meteoclimato.pagesperso-orange.fr/Radiameters.htm


http://transport.nilu.no/products/fukushima 


http://db.eurad.uni-koeln.de/prognose/radio.html

http://www.zamg.ac.at/aktuell/



http://www.dawn.com/2011/03/27/fukushima-lessons.html




André M-E., Plutonium, poumons et effets de proximité, in  Etudes & Expansion,  N° 276, Liège, Belgique, 1978. http://users.skynet.be/mauriceandre/ sous le titre Uranium et  Plutonium c’est pas du chocolat.


Cochran T.B., Arkins M., Hoenig M., Nuclear weapons databook, Natural Resources Defense Council, Inc., Ballinger Publishing Company, Washington, USA,1999. http://docs.nrdc.org/nuclear/files/nuc_84000001a_01.pdf

Dietz L.A., Estimate of Radiation Dose From a Depleted Uranium Oxide Particle, January 1991. http://www.xs4all.nl/~stgvisie/VISIE/Dietz-L/Dietz-du-3.html

Glasstone S., Redman L. M., An Introduction to Nuclear Weapons, WASH-1037 Revised. U.S. Atomic Energy Commission, Division of Military Applications, USA, 1972. http://www.doeal.gov/FOIADocs/RR00172.pdf

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Gofman J.G.,  Tamplin A.R.,  Poisoned power: The case against nuclear power plants, Chatto & Windus Ltd, London, 1973. http://www.ratical.com/radiation/CNR/PP/

Nato handbook on the medical aspects of NBC defensive operations AmedP 6(B), Departments of the army, the navy, and the air force, Washington, D.C., USA, 1996. http://www.fas.org/nuke/guide/usa/doctrine/dod/fm8-9/1ch5.htm

Tamplin, A.R., Cochran T.B., Radiation Standards for Hot Particles, National Resources Defense Council Report, Washington D.C, USA, 1974.

1 commentaire:

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