I Elogio dello spopolamento dolce.
La salvaguardia della terra e della specie mantenendo saldo lo sviluppo industriale e il benessere che lo accompagna richiede un consistente sacrificio di popolazione che allenti tanto la pressione sulle risorse naturali quanto l’inarrestabile inquinamento manifatturiero. Il declino genetico che fa seguito alla contaminazione radioattiva dell’atmosfera dopo le prove atomiche, si rivela purtroppo eccessivamente lento, sempre più efficace nel calmierare la fertilità col passare delle generazioni ma non abbastanza celere per soddisfare l’emergenza.
Dal canto loro i blandi episodi epidemici finora sopraggiunti non hanno purtroppo minimamente scalfito la demografia globale, nonostante il "coronavirus" la popolazione mondiale essendo in verità cresciuta di più di 80 milioni durante l'anno 2021 (1,05%) e a questo ritmo nel 2087 -ln(2)/1,05% = 66 anni- il pianeta ospiterà circa 16 miliardi di umani. Questi momenti "virali" forniscono tuttavia una preziosa occasione per convincere le masse impaurite ad arte di sottoporsi a una cura finta con la quale procedere ad uno spopolamento misurato prima che sia troppo tardi. Sono inoltre un'occasione ideale per impegnarsi a moderare la fertilità dei giovani, per sperimentare la manipolazione genetica dell’uomo al fine di migliorarlo nonché per sperimentare l’internet dei corpi con l’inoculazione di nano robot (nanobots) bio-numerici auto-assemblabili con i quali, tra l’altro, regolare a distanza il comportamento individuale.
Al fine di evitare incresciose rivolte e assecondare una gestione scaglionata nonché umana delle spoglie, un siero "genico" immunodepressore ad effetto stocastico dilatato negli anni offre un mezzo semplice per raggiungere con compassione quest’imperativo traguardo salvifico planetario senza guerre distruttive o cruenti carestie.
È un fatto inappellabile. Il nostro tenore di vita sviluppato non può beneficiare quasi 8 miliardi di uomini per di più in costante aumento. La natura non ce ne consente la sostenibilità e la cultura del benessere dei paesi avanzati non accetterebbe mai una regressione dei propri consumi a beneficio di una ridistribuzione egualitaria della ricchezza a livello mondiale. Rettivi alla resilienza e a solidarietà limitata, parecchi di noi del onnivoro primo mondo predatore di insostituibili risorse naturali se ne devono pertanto andare prematuramente per la buona causa. È la via obbligata per disfarsi del prevedibile catastrofico collasso mondiale. Una riduzione demografica indotta anche superiore al miliardo, 13% della popolazione, accompagnata da un Great Reset politico mondiale è di conseguenza un’opzione legittima da considerare con freddezza. Con la stessa impassibilità con la quale si pianifica un attacco atomico sulle metropoli, da sempre bersagli viventi designati. Dopotutto qui non si tratta di aggressione crudele. È soltanto autodifesa di una civiltà manifatturiera avanzata che, vittima del suo successo materiale e dei suoi tossici sottoprodotti di scarto, attrae tutti e troppi. Dopotutto, moderno Noè che precipita la tempesta per attenuarne gli effetti, si dispiega a fin di bene universale prevenendo una catastrofe maggiore e si veste della suprema moralità del tutore della specie.
La riduzione pilotata della popolazione è allora inconfutabilmente una nobile causa superiore per la quale prodigarsi in espedienti per portare le masse a sottostare a questo taglio contingentato, non potendo ahimè contare sulla loro spontanea adesione ad un suicidio internazionale di massa. Arte dell’inganno, in fin dei conti la guerra è da sempre la necessaria e consacrata forza letale a difesa del bene della propria comunità. Purché al servizio collettivo, il minor male giustifica sempre i mezzi anche all’infuori di un conflitto. Ora se la comunità si universalizza identificandosi colla specie ecco la forza letale divenire al servizio di un bene superiore a tutti gli altri. La salvaguardia della specie conta in effetti più della salvezza degli individui. In definitiva, almeno per chi si fa benevolmente carico del bene universale, la prospettiva malthusiana si presenta risolutamente razionale, etica e condivisibile tra eletti. Ridurre la popolazione con il sotterfugio non è crimine contro l’umanità ma bensì crimine per l’umanità.
Ave, Caesar, morituri te salutant.
II Che sarà ?
Non è ancora dato da sapere se questo protocollo ad orologeria sia in atto o meno. Serve fatalmente tempo per dimostrare se un tale raffinato piano di spopolamento graduale per salvare in dolcezza il paradiso terrestre darà luogo a una sovra-mortalità distribuita negli anni oppure se si tratta di mera speculazione infondata, di mero auspicio eugenetico di una elite delirante e inconcludente. Tuttavia i corposi ed ufficiali effetti avversi precoci già riportati a seguito delle inoculazioni misteriose e le nere aspettative pediatriche ed immunologiche che se ne ricavano destano sospetto, o speranza a seconda della prospettiva. (The Lancet, Nature, British Medical Journal, Vaers, Ons, Pfizer, Eudravigilance, Euromono, Istat, ecc. Solo fonti di dubbia qualità insomma.) Non si erano mai visti nella storia vaccinale tanti morti, tanti aborti “spontanei”, tante malformazioni tra i neonati e tante malattie gravi ad ogni età, tanta inefficienza rispetto alla malattia combattuta nel più ottuso silenzio di chi preferisce la morte piuttosto che ricredersi per salvarsi la vita. (Figurarsi se richiedono esami D-Dimer del sangue pur sapendo che non potranno più donarlo. Sono ipnotizzati a tal punto che perseguono i “non vaccinati” che potrebbero donarglielo. In un film horror sarebbero vampiri che per qualche sacro motivo ripudiano le loro prede e si lasciano morire di fame.)
Wait and see. Ci vogliono almeno dai due ai cinque anni e un accumulo di dati necrologici e neonatali per certificare l’andamento in un senso o nell’altro. Chi vivrà vedrà. Purché non scoppi nel frattempo un conflitto nucleare dato per possibilità imminente siccome l’attuale livello di allerta Defcon 2 è in Europa oggi 6 febbraio 2022, visto le tensioni tra la Nato e la Russia attorno all’Ucraina ricca di centrali nucleari e di scorie, pari a quello che, unico caso fino adesso, vigeva nel ottobre del 1962 durante la crisi dei missili di Cuba. Buona fortuna a tutti.
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Il "Movimento per l'Estinzione Umana Volontaria" https://evokeagents.blogspot.com/2023/09/il-movimento-per-lestinzione-umana.html
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