Un calcolo di dose è in fin dei conti una sorta di
calcolo di diluzione di un « energia velenosa » in movimento in un volume
biologico delimitato dalla gittata del raggio nella materia vivente. Il
quoziente di questo rapporto Energia/Volume esprime la dose assorbita.
Disegnato dal percorso del raggio radioattivo nei tessuti, il volume vivente
ionizzato non può ovviamente essere in nessun caso più ampio del volume che il
proiettile alfa o beta è in grado di attraversare. Quando una particella alfa
spegne la sua corsa in meno di 10 cellule polmonari, sono queste poche cellule
che assorbono l’intera energia e non l’intero polmone.
Questo inconfutabile fatto fisico basilare è tuttavia
totalmente ignorato nei coefficienti di dose interne ufficiali che « allungano
» aritmeticamente la traiettoria dei raggi e, con questa semplice truffa al
denominatore dell’equazione Energia/Massa con la quale si definisce
matematicamente la dose, falsificano i danni istologici reali subiti diluendoli
in una massa sovradimensionata, facendo numericamente comparire delle deboli
dosi laddove sono invece fisicamente forti.
Se a partire delle dosi per Sv/Bq delle tavole si
ricalcolano i pesi necessari per ottenere questi valori di dose ufficiali ci si
rende conto che sono tutti, assolutamente tutti, fisicamente falsi in quanto le
masse di carne supposte aver assorbito l’energia radioattiva sono spesso più
grosse dei più grossi degli uomini, fino a raggiungere diverse tonnellate, e
sono tutti totalmente incompatibili con la gittata fisica dei raggi alfa o
beta. In breve i coefficienti di dose interna ufficiali sono i frutti
velenosi di una truffa genocidaria tramite l’allungamento occulto del percorso
dei raggi, tramite l’inflazione irrazionale del denominatore.
Nessuno sembra voler rendersene conto, nessuno sembra
sapere o voler sapere come questi fattori di dose sono aritmeticamente fatti
benché siano da questi freddi numeri da cui le nostre vite dipendono.
***
Il più severo fattore di dose
ufficiale per inalazione del Ce144 per gli adulti è di 5,30E-8
Sv/Bq. Questo fattore di assorbimento è un valore integrato che comprende
l'insieme delle disintegrazioni che si svolgeranno in 50 anni a seguito
dell'incorporazione di una massa radioattiva avente un'attività iniziale di 1
Bq. Questo Sv/Bq “interno” rappresenta pertanto una somma di emissioni e non
un'unica emissione. Debitamente tenuto conto del periodo biologico di escrezione
(380 giorni) di parte degli atomi prima che decadano dentro l’organismo che fa sì che l'attività
assorbita rappresenti infatti soltanto il 57,1% dell'attività radioattiva effettiva
emessa in 50 anni, per questo elemento l'attività assorbita dai tessuti ammonta
a circa 20,3 milioni di emissioni. (1 Bq/4,929E-8 λe) * 1-(EXP(50*31536000*-4,929E-8))
= 2,029E7. Altrimenti detto incorporare 1 Bq di questo elemento significa
subire nel tempo 20,29 milioni di disintegrazioni che, secondo la scienza
ufficiale, conducono ad una dose assorbita complessiva di 5,30E-8 Sv. Se dunque
20,29 milioni di emissioni valgono 5,30E-8 Sv è dunque che 1 disintegrazione
vale in logica 5,30E-8/2,029E7 = 2,61E-15 Sv.
Verifichiamo: 2,61239E-15 Sv/disintegrazione * 2,029E7 disintegrazioni
nel tempo = 5,30E-8 Sv assorbiti.
E razionale questo valore ? Ha un
fondamento fisico obiettivo e certificato ? Svolge correttamente il suo ruolo
di radioprotezione fornendo un valore di rischio consono alla realtà del
impatto fisico ?
Per rispondere a questi vitali interrogativi
bisogna determinare quale massa vivente sia necessaria per ricevere una così debole
dose allorché l'energia di partenza della particella β- di questo elemento è di 0,3 MeV e che la sua traiettoria
nell'organismo non va al di là
di 810 μ; una particella beta fuoriuscita da
un grumo atomico immobilizzato dentro i tessuti dissipando la sua energia
ionizzante in una infima massa corporea di 2,23 mgr. (4/3 * 3,14159 * (810 *
0,00013) = 2,2261E-3.) NB. Gittata del beta nei tessuti: [0,11*(√((1+22,4*(0,3 MeV2)))-1)*10000
= 810,33 μ -equazione di Flammersfield, 1946 -]
Senza tanti giri di parole serve una
massa di carne di 18,4 kg per diluire una tale energia in una così debole dose.
(0,3 MeV*1,602E-6 Erg par MeV*1 EBR)/(2,612E-15 Sv/disintegrazione * 100 Erg/gr
* 100 Rad/Sv) = 18399. Si può per giunta notare che il raggio di questa massa
corporea dichiarata irradiata 18399 cm3/(4/3*3,14159))(1/3)
= 16,37 cm, 163770 μ è
incompatibile con la distanza percorsa dalla particella radioattiva nella
materia. Il raggio d'azione della particella necessario per irradiare una tale
massa è in effetti 202 più ampio di quanto non possa fisicamente essere. In
questi calcoli ufficiali pretestuosamente razionali ma realmente criminali, la
particella β- del Ce144 va in
effetti 163770,19 μ/810
μ = 202,2 volte troppo lontano. La
massa che assorbe l'energia ionizzante è
pertanto artificialmente aumentata di 8,27 milioni di volte (202,193
= 8,27E6 o ancora 1,84E4 gr/2,23E-3 gr = 8,27E6) e di conseguenza la dose
assorbita viene artificiosamente sminuita nella stessa misura. Una sola
conclusione s'impone alla ragione. Una massa così smisurata per assorbire una
sola disintegrazione beta di 0,3 MeV ossia una dose ionizzante così debole per
disintegrazione e un tragitto così ampio del raggio nella materia sono
all'evidenza fisicamente impossibili. Questo fattore di dose interna è
sprovvisto di fondamento fisico obiettivo. È totalmente falso. Non assolve
nessun compito di radioprotezione ma è al contrario fattore di
radio-aggressione.
Non rimane altro che augurare buona
fortuna a tutti, negazionisti compresi.
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