Sputare sulla memoria delle vittime della
contaminazione atomica non è reato di negazionismo.
Sono cose risapute da
chi coltiva gli ordigni atomici e ne conosce la massa. Nessuno sgancia una
bomba atomica senza prima definire a che altezza farla scoppiare. Espresso in
lingua comune questo significa che bisogna premeditare “politicamente” l’entità
del danno radiologico locale ricercato che sarà o momentaneo o eterno... a
seconda degli umori belligeranti… Tutti sanno che uranio e plutonio sono non
soltanto degli esplosivi (che tra l’altro
consumano solo in media globale il 10% della loro massa sparpagliandone
nell’aria ben 90% tale quale) ma che sono anche soprattutto dei
violentissimi e pazientissimi veleni longevi se incorporati, come lo sono pure i
loro prodotti di fissione e di attivazione. Tutti gli stati maggiori sono
pienamente consapevoli che un ordigno atomico è anche di per se, fatalmente,
una bomba sporca in grado di sporcare più o meno intensamente i suoli a seconda
dell’altezza alla quale la si fa scoppiare (meno
di 6 milligrammi di plutonio 238 al km2 depositati al suolo in
particelle sottili, ossia 0,1 Curie al km2, ed è zona proibita).
Un ordigno i cui residui ridotti a particelle sottili sono in grado non solo di
irraggiare di maniera esterna coi gamma artificiali che si elevano dal suolo ma
pure di contaminare pericolosamente per via interna gli esseri viventi che
mangiano e respirano sul posto. Tutti
sanno che un ordigno atomico uccide più a ritardamento su un tempo infinitamente
lungo e sul intero pianeta con la contaminazione interna tramite
l’alimentazione ed il respiro che sull’istante coll’irraggiamento esterno.
Altrimenti detto per
rendere il proposito concreto mettendosi nei panni orrendi di chi prende questa
decisione atomica e scegliendo Modena come immaginario e casuale bersaglio
strategico, prima di lanciare la bomba atomica dobbiamo decidere se
accontentarsi di demolire la città ed uccidere, anche con il solo lampo gamma e
neutronico, i suoi abitanti facendo detonare l’ordigno ad una altezza superiore
al raggio della sua palla di fuoco in modo tale che NON vi siano ricadute
locali di particelle radioattive per via del potentissimo risucchio verso l’alto
che segue ogni incandescente detonazione atomica ma che vi siano “soltanto”
ricadute radioattive “mondiali”. Oppure in alternativa se oltre distruggere
Modena e massacrare tutti i suoi abitanti vogliamo anche “politicamente”
impedirne la futura ricostruzione facendo esplodere l’ordigno a terra in modo
da trasformare il luogo in “eterna” zona proibita inabitabile ed incoltivabile
per via del fatto dal 10 al 30% dei persistenti residui radioattivi della
testata riposeranno in loco in questa
circostanza. A Hiroshima e Nagasaki fu scelta la prima opzione salvaguardando
il futuro prossimo delle due
città, anche in previsione dello sbarco delle proprie truppe e riservando
l’intero fallout all’intero pianeta senza futuro
remoto, motivo per il quale hanno potuto essere ricostruite. Le due
città erano in effetti indenni da contaminazione radioattiva particellare,
salvo per i pochi ma estremamente aggressivi prodotti di attivazione al punto
zero generati dai neutroni che si sono conficcati nel suolo e negli edifici[1].
Se avessero optato per detonare gli ordigni a terra, Hiroshima e Nagasaki
sarebbero due altre invivibili Chernobyl o Fukushima. Lo sanno tutti i fisici
nucleari civili e militari e lo sa pure la AIEA; AIEA che di certo non trasloca né a Chernobyl,
né a Fukushima, né in nessun luogo dove sono state eseguite delle prove
atomiche con scoppio al suolo. (Guardare quel che fanno[2]
–e non fanno- gli istituti “nuclearizzati”, mai quel che dicono. Sono tutti marziali
a spingere col fucile della falsa retorica fisica le popolazioni verso i campi
di concentramento atomico ma loro fanno di tutto per non metterci piede a
lungo. Ci vorrebbe una legge imperativa contro chiunque propagandi l’innocuità
delle ricadute nucleari. E una contro-verità fisica e medica nemica della sicurezza
pubblica mondiale, è un crimine contro l’umanità. E esattamente come chiamare
doccia una camera a gas richiudendosi per di più volontariamente dentro.)
Invitiamo pertanto
cordialmente i negazionisti atomici che, in varie lingue, paragonano Chernobyl
a Hiroshima invece di paragonarlo a Mururoa, le Isole Marshall, Lop Nor,
Semipalatinsk o Maralinga ove sono stati fatti scoppiare degli ordigni a terra,
di passare dalle parole ai fatti andando in allegre comitiva internazionale a
vivere proprio in quelle zone proibite dove non morirà mai nessuno per
dimostrare sulla loro pelle e sulla genetica dei loro nipotini che la AIEA, i governi
e gli stati maggiori sbagliano da sempre a tenere ben presente le letali
ricadute atomiche a qualsiasi dosi.
Altri fallirono, in un
certo senso, nel provare che lo zyklon B fosse un bagno schiuma, siamo sicuri
che voi dell’internazionale negazionista non fallirete nello smentire le
schiaccianti prove materiali apportate dagli scienziati militari stessi. Grazie
a voi le superpotenze sviate finora dal loro proprio personale e dagli ospedali
zeppi di morenti potranno finalmente impiegare queste benedette bombe sull’orlo
del arrugginimento che in definitiva sono, faconda scoperta vostra,
semplicemente potenti ma per nulla contaminanti. Via le ricadute! Via intere
biblioteche plurilingue consacrate al soggetto con tanto di rilievi
spettrometrici e di prove. Via le barriere di contenimento attorno ai siti
delle esplosioni atomiche al suolo e delle centrali sventrate! Che si innalzi
un centro turistico esclusivo nel limpido atollo di Muroroa ed un altro a
Fukushima tra mare e montagna! Che
pacchia. Viva catastrofe nucleari e guerra atomica! Non è più contaminazione radiologica senza cessate
il fuoco. Una scoperta somma. E quello che in fondo cantate spensierati in coro
multilingue. Continuate pure sarete accontentati.
Il premio Nobel
post-mortem vi aspetta non vi è dubbio possibile. Anche se a dire il vero non vi
è nessun bisogno che vi spostiate verso le zone maledette a modo da
liquidatore, pompiere o semplice scienziato premuroso di provare che lì si vive
benissimo immuni da ogni irradiazione, le particelle sottili vengono a voi ad
ogni respiro ovunque vi troviate. Le prove atomiche di cui abbiamo ancora
almeno 100 tonnellate radioattive alfa in circolazione atmosferica, Chernobyl,
Fukushima, l’uranio impoverito polverizzato a migliaia di tonnellate, gli
effluenti quotidiani dei reattori nucleari entrano ogni istante nei vostri
corpi e si insediano dentro le vostre cellule per irradiarne dall’interno in
modo cronico il DNA scatenando ogni sorta di disturbo e di patologia. E solo
questione di tempo. La dura lex
atomica è impietosamente uguale per tutti, per sempre e dappertutto.[3]
Bibliografia
succinta
André
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[1] Detto effetto NIGA:
Neutron Induce Ground Activation. Circa 10 anni fu, a riprova, scoperto un
frammento di rame della celebre cupola di Hiroshima contenente nickel radioattivo
indotto dal flusso di neutroni catapultato dalla bomba tramite la reazione
nucleare 29Cu63 (n,p) -> 28Ni63.
[2] Un generale francese si
fece fotografare immerso nella laguna di Mururoa la vigilia di una esplosione
atomica e due giorni dopo i giornali con tanto di foto balneare titolavano: “Il
comandante si fa il bagno l’indomani dello scoppio. La laguna è pulita.” La
bugia nazista della doccia è stata subito adottata ed adattata dalle
“democrazie” nucleari.
[3] Il nostro sperma
europeo è già statisticamente fottuto e quelle poveri giovani folle di
disperati che entrano ora in massa in Europa dopo aver respirato ingenti
quantitativi di uranio depleto della guerra porteranno più malattia che figli.
Appuntamento tra 5-10-20 anni. E un tragico copione già scritturato.
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