La tremenda verità radiologica sta in poche parole. Ogni metro cubo d’aria che respiriamo è oramai invaso da milioni di invisibili nanoparticelle insolubili di uranio 238. Ogni essere vivente è oramai la prossima vittima potenziale delle guerre radiologiche recenti e presenti che hanno disseminato, tra l’altro, più di dieci mila tonnellate di U238 nella biosfera.
Non vi è più posto incontaminato su questo pianeta. Non vi è più aria pulita da nessuna parte. Sotto ogni latitudine, ogni essere vivente è soggetto a una contaminazione interna permanente e, col tempo, ognuno ne soffrirà irremediabilmente le conseguenze patogene. Non vi sono ne frontiere ne barriere che arrestano le nanoparticelle generate durante la combustione dei proiettili all’uranio depleto. Le nanoparticelle non si fermano nelle vicinanze dei campi di battaglia ma, tale i gas, colonizzano l’intera atmosfera australe e boreale e s’insediano in modo indiscriminato nei polmoni di tutti.
Ovviamente i suicidi comitati di censura scientifica delle università, dei ministeri e degli istituti di sorveglianza radiologica si adoperano al meglio al negazionismo di questi fatti nucleari. Ma questo loro negare le particelle non le fa scomparire e non allontana dal cancro ne loro stessi ne i loro propri figli, incolpevoli quanto i nostri. Soffermarsi pertanto sulla loro incommensurabile dotta stupidità non giova alcunché. In contraddizione totale coi fatti nucleari il loro lenitivo parere non basta neppure a sviare il nostro istinto di soppravivenza. Ognuno è in grado, dopo tutto, di vagliare di testa propria la drammatica realtà dei numeri e di tentare, senza troppe illusioni, di proteggere “alla meno peggio” i suoi.
http://aipri.blogspot.com/2010/11/combien-de-particules-fines-ceramisees.html
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