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mercredi 12 juin 2024

La tempesta inclusiva

 

Una duratura tempesta di sabbia del Sahara imperversa sull’Italia e sull’Europa che rimette, come sempre, in circolo l’abbondante radioattività artificiale lasciata nel deserto tra il 1960 e il 1961 dalle prove atomiche realizzate dalla Francia mentre il generale De Gaulle era presidente.

Dei prodotti radioattivi rimanenti delle bombe al plutonio degli anni 60 esplose nel Sahara, il Cs137, che conta soltanto per lo 0,08% del loro peso -43 grammi di cesio oggi in 51 kg di tutto fatto di plutonio sopratutto-, rappresenta in contempo il maggior pericolo esterno e il minor pericolo interno. In coppia indissolubile col Ba137m conta per quasi il 50% della radioattività rimanente e per il 96% della dose gamma elargita dal suolo da tutti i radioelementi residui. Invece sul piano alquanto più grave della contaminazione interna, pur per nulla innocuo contribuisce soltanto per lo 0,06% della radiotossicità per inalazione e per il 4,3% della radiotossicità per ingestione associata ai residui atomici degli ordigni.  

Vale a dire che gli altri prodotti sono insieme 1203 volte più abbondanti, 3346 volte più radiotossici per inalazione e 23 volte più radiotossici per ingestione. Seppure meno radioattivi rispetto al cesio questi dannosissimi veleni a dosi omeopatiche che lo accompagnano sempre fatalmente nelle ricadute del deserto vengono tuttavia spesso e volentieri per non dire sistematicamente omessi appunto perché ognuno “poco radioattivo” rispetto al cesio.

Cancellando il 99,9% della radiotossicità respirata durante questi episodi è facile intorpidire le menti con false rassicurazioni mentre invece si stanno contaminano gravemente.  Fino a prova contraria non vi è motivo di credere che una tempesta sia squisitamente abile al punto di sollevare soltanto il Cesio e la sabbia che ne è intrisa lasciando intenzionalmente sul posto i radioelementi i più abbondanti e i più radiotossici.

Che i nostri amati responsabili politici ne patiscano pure loro non basta purtroppo a garantire la nostra salvaguardia genetica.

 

NB. Servono almeno 6 kg di plutonio per realizzare un “piccolo” scoppio “non strategico” come quello di Nagasaki. Ma “alla meglio” soltanto 1,1 kg dei 6 kg di plutonio verrà “consumato” cioè fissionato. (“Alla normale” fissionano solo 600 grammi su 6 kg). Quando tra 700 anni il cesio millesimato anni 60 sarà quasi completamente scomparso, il plutonio “non consumato” sarà ancora lì con la sua piena e letale radiotossicità.

Post scriptum. La nube di sabbia ha sicuramente favorito l'addensamento e la ricaduta degli ingenti fumi tossici di guerra che giungono dall'Ucraina alcuni dei quali democraticamente "impoveriti di uranio."

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