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jeudi 25 juin 2009

Fisici nucleari del Gran Cazzo

Dopo due mesi di continue esalazioni radioattive di gas radon nella zona dell’Aquila non si è ancora udito l’allerta di nessuno dei fisici nucleari del laboratorio del Gran Sasso sulla potenziale insidiosa pericolosità di queste fughe che potrebbero aver inquinato anche l'acqua. Più grave ancora, non si è neppure letto di loro analisi radiologiche dell'acqua nonostante dispongano della strumentazione necessaria per effettuare questo imperativo controllo per la tutela della salute pubblica. Siffato silenzio la dice tutta sulla mediocrità della loro preparazione nucleare, sul carattere terroristico/kamikaze per la società della loro disciplina e sulla loro inumanità
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PS. In risposta agli insulti gratuiti rilasciati da un coraggioso anonimo, l'Aipri informa umilmente che anche la natura a volte varca le soglie del pericolo radiologico. Consulti qualche documento scientifico, dell'Arpa per esempio o della AIEA. Si informi pure sulla rete mondiale di monitoriaggio del radon e sulle soglie di tolleranza del radon nelle acqua. (Vedere a partire del minuto 7 http://dailymotion.virgilio.it/video/xdch0q_du-poison-dans-l-eau-du-robinet-4-6_news). Inoltre, sottolineo che per fortuna non commanda la nostra radioprotezione ne il nostro esercito. Ci ammazzerebbe tutti, non si degnerebbe acconsentire nessun rilievo radiologico. Bravo ! Viola già il primo principio della radioprotezione. La radioprotezione, caro signore, vive su un principio di allerta permanente. I dati hanno il compito di farla cessare. Perché solo i dati garantiscono che non ci sia lì una radioattività dannosa. Per un piccolo ricordo storico sulle acque radonifere la rimando al commandate M.E André, "Monsieur Nucléaire", esperto NBCR a funzione esclusiva. (Fu l'esercito americano di stanza a Visé, Belgio, durante la seconda guerra mondiale, a notare l'eccessivo livello di radon nelle acque di Visé e a proibirne immediatamente l'uso ai suoi soldati. Ci vollero più di 20 anni ed un spaventoso tasso locale di tumori prima che le autorità accogliessero le inconfutabili complementari prove radiologiche portate da M.E André, nel frattempo diventato cittadino di Visé.)


http://users.skynet.be/mauriceandre/coursradioprotection1.htm


C’est en janvier 1971 que je découvris que l’eau alimentaire de Visé contenait énormément de radon 222. Il me fallut 2 années de luttes et d’accrochages avec toutes les autorités, à tous les échelons, pour les décider à fermer en 1974 le captage coupable nommé le Pletrou, qui desservait à la population visétoise de l’eau radonifère à plus de un million de becquerels au mètre cube en radon 222. Ce captage était foré dans un puits situé dans une veine uranifère locale et venait d’un cours d’eau souterain d’Allemagne en traversant d’autres veines uranifères souterraines, qui autrefois furent exploitées en Allemagne, et rejoignait La Meuse juste sous le niveau de ce fleuve, à Visé.

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