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mercredi 14 mai 2008

Alla memoria di MEA


Esiste una e una sola regola di radioprotezione collettiva e individuale: rimanere lontano dalla sorgente radioattiva. Non avvicinare una sorgente radioattiva e non lasciare che una sorgente radioattiva si avvicini a noi sono l’unico modo efficace e sicuro di protezione. Ora nessuno può premunirsi contro i terribili pericoli radioattivi quando questa radioattività viene diffusa nell’aria sotto forma di polveri sottili respirabili. Queste polveri sottili radioattive disseminate nell’atmosfera mondiale, dalle esplosioni atomiche, dalla combustione di proiettili a l’uranio 238 e dagli incidenti o dagli effluenti nucleari, verranno in effetti tramite il respiro immobilizzarsi in prossimità delle nostre cellule viventi che si troveranno così violentemente e cronicamente irradiate dall’interno dell’organismo dalle radiazioni gamma, alfa o beta che esse emettono. La contaminazione atmosferica con delle particelle radioattive costituisce per questo motivo il più grave, il più taciuto e il più irreversibile dei pericoli nucleari per l’intera popolazione mondiale e per le specie; un pericolo per contaminazione interna di cui i soldati delle prove atomiche sono stati i primi a soffrirne le conseguenze.

Paolo Scampa
Presidente dell'AIPRI

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