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vendredi 7 mars 2008

L’origine dei coefficienti di dose.


All'origine dei coefficienti di dose che sono alla base delle norme di radioprotezione delle popolazioni e dei contingenti e alla base dell’ignoranza attuale dei fisici ci sono gli scienziati del progetto Manhattan e, col loro complice silenzio, anche dei russi e degli altri.

Su richiesta politica, si sono adoperati per nascondere il fatto che ogni atomica fosse una eterna bomba supersporca per via delle nanoparticelle radioattive che sparge nell'atmosfera e cosparge sulla terra. Va in effetti ricordato che le bombe atomiche non distruggono gli atomi radioattivi impiegati ma bensì riducono le masse fissili impiegate in polveri ultra sottili per lo più “volanti”.1 In effetti soltanto il 20% della carica "fallouta" a terra diffondendosi in questo modo nella catena alimentare. L'80% della carica nucleare non ricade invece mai ma voga in eterno per aria a disposizione dei polmoni di ogni essere vivente2. Cio che non mangiamo, lo respiriamo.

Nanoparticelle di cui sapevano benissimo la pericolosità “interna”, Cf. Glasstone e Dolan nel loro fondamentale e terrificante libro "The effects of nuclear weapons"
[1]. Insomma si sono tutti adoperati a favore di un’arma proibita dalla convenzione di Ginevra in quanto uccide ancora (a caso ed altrove) decine di migliaia di anni dopo la battaglia o la "prova". (Contaminazione stocastica.) Si sono dunque adoperati da un lato per introdurre sul “mercato del sapere” (dell'ignoranza organizzata) dei coefficienti di dose orrendamente sottostimati che medici e stati maggiori hanno ingurgitato senza batter ciglia. Si sono adoperati dall’altro lato per rendere incomprensibile lo stesso semplice calcolo di dose non precisando come definire il volume “assorbente” affinché nessuno lo potesse riprodurre o verificare.

Ci sono riusciti. Lo sconcertante è che questo calcolo è nei fatti una semplice divisione e che la determinazione del divisore è semplicemente funzione del stranoto percorso compiuto nel corpo dal raggio Alfa o Beta. Nessuno ha mai verificato la fondatezza fisica, in questo caso l’infondatezza, del volume “assorbente” prescelto per determinare i fattori di dose attuali. Una verifica assolutamente ELEMENTARE che fugge ai fisici, a tutti.

Una mancata verifica che segna il destino dell’umanità.

Paolo Scampa
Vice presidente dell’AIPRI


[1] The effects of nuclear weapons, S. Glasstone, J. Dolan, 1957. http://www.princeton.edu/~globsec/publications/effects/effects.shtml Vedere il sotto-capitolo “Internal hazard” (12.163) "Biological effects" http://www.princeton.edu/~globsec/publications/effects/effects12.pdf -The general biological effects of nuclear radiations from internally deposited sources are the same as those from the external sources. However, it should be noted that even a small quantity of radioactive material present in the body can produce considerable injury.- Questo viene ribadito varie volte. Al capitolo 1 (1.66) leggiamo: -The uranium (or plutonium) present in the weapons residues does not constitute a hazard if the later are outside the body. However, if plutonium enters the body by ingestion, through skin abrasions, or particularly through inhalation, the effects may be serious.- Al capitolo 9 (9.42) leggiamo: -Although there is negligible danger from uranium and plutonium outside the body, it is possible for dangerous amount of these elements to enter the body trough the lungs, the digestive system, or breaks the skin. Plutonium, for example, tend to concentrate in bone and lungs, where the prolonged action of alpha particles can cause serious harm.-

1Raccogliento le polveri fini e i fumi prodotti dalla dinamite esplosa non si ottiene dinamite, per contro raccogliendo le polveri fini e i fumi prodotti da una esplosione atomica si ottiene ancora materiale atomico.

2 Le nanoparticelle emesse sono composte per circa il 18% della massa fissile da polveri sottili di prodotti di fissione (cesio, stronzio, iodio, ecc.) ed per l'82% della massa fissile da polveri sottili di plutonio 239, uranio 235 e di prodotti di attivazione come l’U236. Soltanto una parte infima della carica si dematerializza, circa 0,6 grammi di elettroni ogni 13 Kt. E inoltre indispensabile avere piena consapevolezza del fatto che l’esplosione simultanea di 30 bombe nucleari con 50 chili ciascuna di materia fissile basterà per trasformare irremediabilmente l’intera biosfera in una camera a gas radioattivo e che cancellerà, a breve termine, ogni forma di vita che respira sulla terra.

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